Il secondo giorno del Decamerone si è lasciato dietro attimi di meraviglia, brividi di seduzione e lampi d'orrore. Syrizo si posa sullo scoglio di diamante per cantare l'ode di congedo, sancendo anche per quel giorno il termine della tregua.
Seirio la raggiunge affettuosa, per donarle una frase destinata a rendere eterna la sua poesia.
Fiero argonauta
di draghi incantatore
lo Stige affrontò
Placati i mostri
musica e inganno l'armi
l'inferno varcò
Noli respicere
amaro ultimo sguardo
l'amata dannò
Strazio nel canto
le baccanti sedotte
lor baci negò
Onda su onda
sparse in mar capo e membra
mai requie trovò
[Grazie Francesca]
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